Browsing: ABC della moda

Un famoso film recita, nel titolo, che perfino il diavolo veste Prada eppure, a volte, il mondo della moda può lasciarsi tingere da colori e nomi più paradisiaci: un esempio su tutti? La maglietta modello “serafino”. Se non hai mai sentito parlare di questo  capo d’abbigliamento non preoccuparti: tra le ”parole della moda” presenti in questo articolo si annovera anche questa. La moda, però, deve anche pensare a “questioni più terrene” come il venire incontro alle esigenze di chi, per lavorare, ha bisogno di indossare qualcosa di particolarmente pratico: la moda, infatti, non deve di certo rispondere a canoni puramente estetici ma anche risolvere problematiche pratiche. Una giornata di lavoro non rischierebbe di rivelarsi molto più pesante in mancanza di un abbigliamento adeguato alla propria professione? Ma concentrarsi sugli aspetti più “pratici” della moda non deve farci perdere di vista anche l’animo giocoso e, perché no, sexy dei capi d’abbigliamento: un intimo curato non è forse un’ottima base su cui iniziare a costruire il proprio look? Dopo maglie, scarpe e indumenti intimi è il momento di focalizzare la propria attenzione su un tessuto particolare, bello da vedere ma, soprattutto,  carico di storia, capace di raccontare l’evolversi di un popolo che ha fatto di quel tessuto il suo vessillo. Hai intuito quali potrebbero essere le parole di oggi? Oltre a “serafino” avremo a che fare con la s di “sabot” e con la t di “tanga” e di “tartan”. Pronta a scoprire termini nuovi e/o approfondire parole che usi già?

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Cos’è la moda? La moda può avere mille volti, può essere mille cose: la moda può sfoggiare la sua veste più sfavillante durante un’occasione formale in cui indossare il plastron, può essere davvero un tocco di classe capace di stupire tutti, oppure può mettere in mostra la sua anima più mondana nel corso di uscite serali dove una bella pochette può completare alla perfezione il look di una donna ben vestita; la moda ha mille sfaccettature. La moda sa anche essere al tempo stesso informale e di classe quando ruba il nome ad uno sport molto elegante: come resistere al fascino di una polo? Ma forse sbagliamo quando pensiamo alla moda come all’insieme dei vestiti di tendenza in quel determinato momento: abbiamo addosso un pezzo di moda anche quando, seppur vestite senza troppa attenzione ai vari dettagli, scegliamo di indossare sotto la magliettina un reggiseno push up.

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Cos’è la moda? La moda è davvero qualcosa che si può decidere di indossare a proprio piacimento soltanto in certe occasioni e poi riporre in un cassetto nella vita di tutti i giorni? Seguire la moda cercando di carpirne i messaggi e di interpretare, in modo personale, i vari spunti che è capace di fornire, è realmente qualcosa che si può decidere di fare soltanto una tantum? Forse, invece, non è del tutto realistico considerare “la moda” come qualcosa di lontanissimo dalla quotidianità, come un mondo a parte che vive soltanto su passerelle e tappeti rossi: la moda, in realtà, è il filo con cui è intessuto praticamente tutto ciò che indossiamo. Non sei ancora convinta? Apri il dizionario della moda e inizia a sfogliare qualche pagina a caso: ciò che scoprirai sarà una moltitudine di capi capaci di accompagnarti nelle situazioni più disparate. La moda, infatti, non conosce stagioni e non conosce occasioni d’uso: è presente ovunque e comunque e è poi compito di chi di volta in volta sceglie per quale look optare servirsi degli strumenti che la moda da senza perdere mai di vista il proprio gusto e buon gusto. La moda si nasconde nella trama di calze e indumenti intimi, ad esempio: non sono forse un chiaro esempio di “tendenza all’ultima moda” le parigine e non fa parte del variegato mondo della moda anche il perizoma? Ma la moda sa giocare bene le sue carte non solo scoprendosi ma anche (e, a volte, soprattutto) coprendosi: ecco quindi che si riscopre il valore del parka e della redingote.

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Le parole sono i mattoni con cui si costruiscono le idee: come un tipo di mattone non è identico a un altro e ciascun materiale ha le sue caratteristiche (per cui usare uno invece di un altro non è affatto indifferente) così usare i termini corretti per indicare i concetti appropriati significa poter edificare nella propria mente piani e piani di idee chiare. Se apprezzi il mondo della moda, ti piace seguirla anche interpretando in maniera personale le tendenze e ami conoscerne anche i “retroscena” non puoi non essere affascinata dalle “parole della moda”. A volte incontriamo termini sconosciuti che non sappiamo cosa stiano a indicare mentre  altre volte conosciamo un determinato capo o tessuto ma non abbiamo idea di quale sia esattamente il suo nome: in entrambi i casi dare una rispolverata a alcune parole che vengono comunemente usate nel mondo della moda può essere utile. Oggi partiremo alla volta della nostra “esplorazione delle parole della moda” con le gambe coperte da un paio di leggings, incontreremo uomini eleganti che indossano il papillon e il tessuto principe di Galles e, per premiarci, ci lasceremo conquistare da una pregiata pashmina.

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Nel  variegato universo della moda c’è posto per tanti piccoli grandi mondi: parlare di moda significa parlare delle diverse tendenze che ci vengono proposte dalle sfilate e che a volte non sono altro che rivisitazioni di capi che ci avevano già stregato decenni prima (sono “i corsi e ricorsi della moda” a cui la jumpsuit non è di certo  sfuggita) ma significa anche notare come dietro un capo d’abbigliamento ci possa essere molto di più del “trend del momento”. Guardare alla storia della moda significa guardare anche alla storia di alcune invenzioni che hanno rivoluzionato la sartoria (cosa sarebbe successo se il telaio jacquard non fosse mai esistito?) e a volte un particolare indumento o uno specifico accessorio può essere simbolo di un credo religioso o di una tradizione di un certo Paese. Ecco perché analizzare un termine usato nel campo della moda non si traduce soltanto nel riuscire a leggere le riviste di settore più agevolmente ma può anche significare imparare a leggere nella volontà di indossare un capo la volontà di comunicare un determinato messaggio.

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Come si fa a “imparare a vestirsi bene”? Come è possibile riuscire a districarsi tra le diverse tendenze senza perdere mai di vista il proprio stile personale? E, soprattutto, questo “stile personale” come si fa a ottenerlo? Ognuno ha il proprio rapporto con la moda e, probabilmente, seguire senza spirito critico ogni diktat che ci viene imposto dalle passerelle è “la via più semplice”: ma è anche la più soddisfacente? È anche quella che ci permette di guardarci allo specchio sorridendo e sentendoci sicure di noi stessi? Probabilmente no. Trarre il meglio dalla moda, infatti, significa anche imparare a prendere dalla moda ciò che è più adatto a noi e sapere anche come personalizzarlo il più possibile fino a renderlo indiscutibilmente Nostro. Per fare tutto questo, però, occorre essere capaci di “tradurre” i messaggi della moda. Inizia perciò ad imparare i termini della moda: sarà per te molto più semplice individuare cosa ti piace e cosa no se saprai dare a ciascuna di queste “cose” un nome. Oggi potrai concentrarti su un capo d’abbigliamento decisamente appariscente come gli hot pants, su un taglio, riservato a maglieria e abiti, che sottolinea con garbo il seno e poi resta ampio senza stringere sui fianchi (ossia il cosiddetto “taglio a impero”) e su un “tessuto” estremamente elastico noto come jersey.

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Oggi le “parole della moda” saranno 4 ma non per questo saranno meno capaci di suscitare la voglia di saperne di più su questi capi d’abbigliamento, anzi: queste 4 parole sono infatti capaci di rievocare interi mondi. In questa “puntata dell’abecedario” potrai infatti approfondire le origini dell’eskimo (magari ascoltando l’omonima canzone di Francesco Guccini) e, per difenderti dal freddo, potrai decidere di indossare sotto questo giaccone una comoda e pratica felpa. Ma sappiamo bene che “non può piovere per sempre”: ecco così esplodere l’estate e invitarci a indossare ai piedi divertenti espadrilles e comodissime flip flop. Non pensavi fosse possibile saltare così in fretta da una stagione all’altra senza neanche dover attraversare i raffreddori sotto l’albero di Natale e le allergie nascoste dietro le bellissime corolle dei fiori? Potere della moda

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Quando ti stai preparando per partire alla volta di un paese straniero cosa porti in valigia oltre agli indumenti necessari? Probabilmente cerchi di non dimenticare di mettere in borsa anche un dizionario: riuscire a comunicare quando si è in uno Stato che parla una lingua diversa dalla nostra è infatti fondamentale.  Se ti piace la moda ti sarai già resa conta di come la moda sia un vero e proprio mondo: per iniziare a capirla a fondo devi quindi impararne la lingua. Perché non esplorare un po’ la lettera C rispolverando il significato di 5 termini di uso comune?

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Senza le parole non esistono i concetti: se ami il mondo della moda come puoi fare a meno di conoscere le parole che di questo mondo fanno parte? Non conoscere i termini della moda significa non avere la possibilità né di parlare scorrevolmente di moda né di capire i discorsi che orbitano intorno a questo pianeta fatto non solo di sfilate e di stilisti famosi ma anche, e soprattutto, di capi d’abbigliamento che vanno spesso reinventati e reinterpretati secondo il proprio gusto personale: ma prima di creare il proprio stile bisogno conoscere i nomi degli indumenti che questo stile contribuiranno a crearlo. Oggi andremo alla scoperta di 5 “nuove” parole: “bandana”, “boccola”, “body”, “bolero” e “boxer”.

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Sei comodamente sdraiata sul divano intenta a rilassarti leggendo un articolo di moda ma dopo qualche rigo capisci che c’è qualcosa che non va: ci sono troppi termini di cui non sai il significato! Se nutri una certa passione per la moda di certo non puoi evitare di imparare alcuni termini tipici di questo mondo ma non pensare che conoscere alcuni vocaboli debba essere appannaggio degli “addetti ai lavori”: se sei curiosa e vuoi conoscere qualche termine nuovo o approfondire il significato di parole che sei solita usare ma di cui non conosci alcuni retroscena non soffocare la tua curiosità. Vuoi imparare a “tradurre il modese”?Inizia da queste cinque parole: “animalier”,“ascot”, “baby-doll”, “baggy” e “balloon”.

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