In genere quando pensi alla parola “moda” ti sembra che nella tua vita questa parola sia presente soltanto quando opti per una mise scelta con particolare cura? Fino ad ora hai spesso creduto che la moda ispirasse le tue scelte soltanto quando le tue scelte di stile cercavano di rispondere alla necessità di realizzare un look per un’occasione speciale? Sbagliato! Giocare a scoprire e riscoprire termini più o meno conosciuti che riguardano il mondo della moda serve anche a questo: a scoprire quanto la moda sia in realtà presente in ogni capo d’abbigliamento, anche in quello che indossiamo con meno attenzione. Un esempio su tutti? Un paio di slip. Probabilmente indossi gli slip senza prestare troppo caso a ciò che stai facendo ma, in realtà, l’attenzione alla moda abita anche in questo gesto naturale. Tutto è moda: la moda è in un capo d’abbigliamento che, da semplice indumento da lavoro, riesce a scalare la vetta dello stile e entra di diritto nelle collezioni di tantissimi stilisti (come è successo alla salopette, ad esempio) ma è anche un pezzo di stoffa che ci parla di Paesi lontani (come sa fare mirabilmente un sarong) e, ancora, la moda può anche essere il piacere di toccare un capo realizzato in un materiale come il suede.
Salopette
La salopette nasce come tuta da lavoro. È resistente e comoda: insomma è perfetta per essere usata dagli operai che necessitano di capi che siano soprattutto pratici. Ma quante volte gli “indumenti di lavoro” entrano a far parte di diritto del guardaroba destinato alle occasioni più informali? Molto spesso e questo è anche il caso della salopette. La salopette è un capo d’abbigliamento costituito da un paio di pantaloni generalmente piuttosto ampi che si “prolungano” sul busto tramite una pettorina con bretelle. Il tessuto per eccellenza per realizzare una salopette? Di certo il denim ma non mancano le varianti. Al giorno d’oggi la salopette viene spesso utilizzata dalle donne in attesa ma guai a relegare la salopette al settore premaman: la salopette può infatti declinarsi in moltissime versioni (gonna o pantaloni? Jeans o tessuto diverso?) e, pertanto, può essere il capo base per realizzare una gran varietà di look. Vorresti un outfit sportivo? Via libera a scarpe da tennis e t-shirt. Ma prova anche a indossare la tua salopette preferita con un paio di tacchi: il risultato potrebbe stupirti piacevolmente.
Sarong
Quante cose può raccontare una semplice striscia di stoffa? Quante storie possono celarsi tra i fili di un ordito? Quanti mondi meravigliosi possono giocare a nascondino nella trama di un pezzo di tessuto. Oggi vogliamo parlare del sarong: è un largo pezzo di stoffa che viene dalla Malesia ma è diffuso anche in altre zone del sud dell’Asia e nel Corno d’Africa. Il sarong, chiamato anche sarung, è una striscia di stoffa che può essere realizzata in cotone o, per i modelli più pregiati, in seta e viene utilizzata sia da uomini che da donne. A cosa serve questa stoffa spesso molo colorata e ricca di affascinanti fantasie? Gli usi che si possono fare del sarong sono diversi e spesso esulano anche l’abbigliamento; limitatamente all’uso del sarong come indumento possiamo notare che gli uomini spesso allacciano il sarong in vita come se fosse una “gonna”, le donne, invece, a volte lo allacciano a livello del seno e così ne fanno un pratico vestito: il sarong, quindi, può essere utilizzato per vestire la parte inferiore del corpo come un pareo ma può anche essere usato per coprire la parte superiore del corpo come uno scialle o, addirittura, un sarong può sostituire un intero abito. Nelle diverse zone in cui viene usato il sarong viene spesso chiamato con termini differenti ma la sostanza non cambia: il sarong resta comunque una striscia di stoffa che, nella sua semplicità, può diventare incredibilmente utile e svelare una natura poliedrica.
Slip
Il titolo di un film recita “sotto il vestito niente” mentre noi all’interrogativo “cosa c’è sotto il vestito?” siamo di certo più portati a rispondere “gli slip!”. Gli slip, infatti, altro non sono che l’indumento intimo per eccellenza. Con il termine “slip” infatti si intendono sia i capi di biancheria personale per uomo che per donna: gli slip non sono altro che mutande che possono avere diverse dimensioni e foggia. Quando si parla di slip, infatti, si indica un capo d’abbigliamento che può essere sia maschile che femminile, che può realizzato in vari materiali (dal cotone al pizzo, dalla seta al nylon) e che viene indossato a contatto con le parti intime. Per gli uomini i principali tipi di mutanda sono due: abbiamo gli slip più sgambati e i boxer, di cui abbiamo già parlato e che, come abbiamo visto, somigliano a dei pantaloncini. Per le donne i modelli di slip sono invece decisamente più numerosi. Due esempi ? La mutandina brasiliana che è una sorta di “via di mezzo” tra un perizoma (che come abbiamo evidenziato presenta la parte posteriore particolarmente sottile) e uno slip con più centimetri di stoffa e la culotte che, al contrario della brasiliana, è uno slip particolarmente “coprente” e che, talvolta, soprattutto se realizzato con materiali pensati appositamente per questa funzione, può anche servire a “contenere e rimodellare” il lato b di chi lo indossa.
Suede
In un articolo di moda hai letto che “gli stivali in suede sono un accessorio che non deve assolutamente mancare”? Se hai cercato, invano, di intuire cosa fosse il suede smetti di arrovellarti: suede significa “camoscio” e indica, in generale , la pelle scamosciata. Ti sei appena accorta di avere già un paio di scarpe in suede solo che non sapevi che il nome del materiale fosse questo? Se per le tue scarpe in suede hai deciso di optare per un colore neutro come il beige dovresti avere davvero poche difficoltà ad abbinarlo. Il beige sta molto bene con altri colori-non colori come il nero e il bianco ma potresti anche osare provando a accostare i tuoi stivaletti in suede beige a un abitino rosa o a un vestito turchese: potrai ottenere in questo modo un look particolarmente romantico o al contrario più frizzante.