Da indossare di tanto in tanto in occasioni speciali o tutti i giorni sul posto di lavoro, la cravatta è un accessorio di abbigliamento maschile di cui non si può fare a meno. Elemento distintivo di un look formale e ricercato, la cravatta è il simbolo dell’eleganza per eccellenza, un capo affascinante che non può mancare nel guardaroba di un uomo. Le origini della cravatta risalgono al II secolo d.C. e sono riconducibili ai legionari romani stanziati nelle regioni del Nord Europa, che erano soliti indossare una nastro di stoffa, detta focale, intorno al collo con un nodo.
Ma l’esigenza di avvolgere un nastro di tessuto intorno al collo affonda le proprie radici in tempi ancora più antichi, basti pensare che già gli antichi egizi usavano cingere il collo dei defunti con un lembo di stoffa con il nodo di Iside, in segno di protezione.
Durante la Guerra dei Trent’anni la cravatta fa la sua apparizione anche in Francia, in cui venne sfoggiata dai mercenari croati. La kravatska, dallo slavo krvat, era parte integrante della divisa croata.
Questo ritaglio in tessuto di lino bianco o rosso annodato al collo, con le estremità pendenti sul petto, piacque molto a Luigi XIV re di Francia, detto le Roi Soleil, e divenne presto simbolo di eleganza negli ambienti borghesi di tutta l’Europa.
Con la comparsa della giacca ed il rimpicciolimento dei colletti delle camicie, la cravatta si ridimensiona verso la metà del 1800, diventando del tutto simile ai modelli in voga tuttora, un nastro di tessuto pregiato più stretto su un’estremità e più ampio sull’altra.
Le dimensioni della cravatta ed il modo di annodarla subirono cambiamenti continui, seguendo il susseguirsi delle mode.
Troppo corto, troppo piccolo, troppo stretto, troppo largo… i modi per sbagliare un nodo sono molti, con effetti che possono compromettere l’intero look. Sai come fare per bene il nodo alla cravatta? Partiamo dalle basi e vediamo come realizzare il nodo semplice.
Nodo semplice
Il nodo semplice, altresì noto come nodo da regata, nodo americano o four-in-hand, è il grande classico dei nodi per cravatta. Versatile ed efficace, il nodo semplice è attualmente il più diffuso al mondo, grazie alla sua semplicità di realizzazione. Ha un aspetto leggermente asimmetrico e funziona con tutti i colli di camicia.
Il nome inglese four-in-hand pare che derivi da un nodo usato dai cocchieri per fissare le redini di un tiro di quattro cavalli. Altri aneddoti attribuiscono, invece, l’origine del nome ad un celebre club londinese, chiamato appunto Four in Hand, che avrebbe reso celebre questo tipo di nodo di cravatta.
Nodo cravatta semplice: come portarlo al meglio
Il nodo semplice è l’ideale per gli uomini di statura media o alta, dotati di un busto allungato ed un collo tendenzialmente ampio.
Molto apprezzato per la sua comodità, il nodo four-in-hand è il più veloce ed agevole da realizzare ed ha l’indubbio vantaggio di accordarsi con la maggior parte delle cravatte, outfit e colli di camicia, in particolar modo a quelli con punte ravvicinate e button-down.
La sua realizzazione dà luogo ad un nodo di piccole dimensioni, leggermente asimmetrico e adatto alle occasioni non particolarmente formali e fastose.
Se utilizzato su una classica cravatta in seta il risultato sarà quello di un piccolo nodo dalla forma allungata e conica. Il nodo four-in-hand è stretto con delle cravatte fini, mentre, per ottenere un nodo più corposo, è necessario utilizzare cravatte più spesse.
Esteticamente molto gradevole, il nodo semplice è il più indicato per gli uomini alti in quanto la sua esecuzione riesce a far mantenere alla cravatta una notevole lunghezza, non richiedendo troppi giri.
Il nodo semplice è l’ideale si ha una camicia importante da mettere in risalto.
Nodo cravatta semplice: come realizzarlo
Il nodo semplice è il più diffuso proprio perché si tratta del più comodo ed agevole da realizzare.
Per eseguirlo occorre sollevare il collo della camicia, abbottonare l’ultimo bottone e posizionare la cravatta attorno al collo, lasciando penzolare l’estremità più sottile della cravatta, altresì nota come gambetta, all’altezza della cintura.
Chi ha un’altezza media è consigliabile che posizioni la gambetta al livello della cintura mentre gli uomini più alti possono posizionarla al disopra della stessa. Se, invece, hai un busto brevilineo, forse il nodo doppio è più adatto alla tua fisicità.
Vediamo il procedimento, passo per passo.
- Al di sotto del collo, incrocia la gamba, ovvero la parte più larga della cravatta, sulla parte stretta, che prende il nome di gambetta.
- Fai scivolare la gamba sotto la gambetta e riporta in seguito la gamba sulla stessa.
- Fai passare la gamba sotto la cravatta dal basso verso l’alto, posizionando il dito indice nel nodo in formazione, dopodiché togli l’indice e fai scivolare la gamba nell’anello.
- Tieni ferma la gambetta e tirala con delicatezza per stringere l’anello.
- Tira il nodo verso l’alto per aggiustarlo e fallo risalire fino all’ultimo bottone del collo. Dopo aver annodato la cravatta, la gambetta non deve essere visibile e l’estremità della gamba deve collocarsi all’altezza della cintura.
Quando il nodo è finito, entrambi i lati della cravatta dovrebbero avere la medesima lunghezza e poggiarsi esattamente sul bordo superiore della cintura.
Per portare con classe il nodo four-in-hand, si consiglia di fare una piega, in gergo dimple, piegando la cravatta prima di stringerla.